10 marzo 2008

Il grande sonno (Howard Hawks, 1946)

Il grande sonno (The big sleep)
di Howard Hawks – USA 1946
con Humphrey Bogart, Lauren Bacall
***1/2

Rivisto in DVD.

Insieme a "Il mistero del falco" (realizzato cinque anni prima e dove Bogart interpretava Sam Spade, un altro celebre detective), è il prototipo del genere noir investigativo nonché il film che più ha cementato nell'immaginario collettivo la figura di "Bogey" come poliziotto privato cinico ma romantico, duro ma fragile, fedele ma disincantato. Philip Marlowe è uno dei personaggi più memorabili della storia del cinema, "occhio privato" onesto e ribelle, non privo di dignità e senso dell'umorismo. Ingaggiato dall'anziano miliardario Sternwood perché trovi chi lo sta ricattando, scopre che nell'intrigo – che è ben più ramificato del previsto e sfocia in una serie di omicidi – sono coinvolte anche le due bellissime e viziate figlie del vecchio, Carmen e Vivien: e con la maggiore, interpretata da una Lauren Bacall che a quel tempo faceva coppia fissa con Bogart (sulla qual cosa il regista gioca sin dai titoli di testa, con la favolosa silhouette dei due che si fumano una sigaretta), scatta il colpo di fulmine. La trama, che segue più o meno fedelmente quella del romanzo di Raymond Chandler (uno dei miei scrittori preferiti), è complessa e convoluta ai limiti dell'intellegibilità, con una caterva di nomi, personaggi e situazioni che si succedono senza fiato. Un aneddoto vuole che sul set nemmeno il regista e gli attori riuscissero a capire che cosa stesse succedendo, tanto da essere costretti a un certo punto a spedire un telegramma a Chandler perché chiarisse chi avesse veramente ucciso l'autista degli Sternwood, o se magari si fosse suicidato: e lo scrittore rispose che non lo sapeva nemmeno lui! Ma naturalmente, facezie a parte, pur trattandosi di un giallo in cui ogni tassello deve andare al posto giusto, quello che conta nel film è l'atmosfera, cupa e morbosa, ravvivata da squarci solari come gli incontri di Marlowe con le tante splendide donnine che lo aiutano nel corso dell'indagine (la libraia, la tassista, le guardarobiere...) e dall'ottima interpretazione dei comprimari che tratteggiano con pochissimi tocchi personaggi minori eppure indimenticabili: Charles Waldron nei panni dell'anziano generale Sternwood, John Ridgely in quelli del losco Eddie Mars, Elisha Cook jr. in quelli dello sfortunato Harry Jones, e ancora Bob Steele (il killer Canino), Louis Heydt (la mezzatacca Joe Brody), Sonia Darrin (l'ambiziosa Agnes), e molti altri. Memorabili anche i dialoghi e le frasi lapidarie, come "In questa città girano troppe pistole e troppo pochi cervelli", o l'ultimo scambio di battute fra i due protagonisti: "Cos'hai che non va?" "Nulla che tu non possa sistemare".

Nota: esiste una versione precedente del film (chiamiamola director's cut), mai uscita nelle sale cinematografiche americane, nella quale la parte di Lauren Bacall era considerevolmente meno ampia. In seguito alla crescente popolarità della diva e alla sua love story con Bogey, i produttori decisero infatti di aumentare il suo spazio sullo schermo e Hawks fu costretto a rigirare intere sequenze (compreso il finale), sacrificando una scena in cui Marlowe ricapitolava tutta la vicenda a beneficio del procuratore generale (e degli spettatori!).

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