11 marzo 2008

Fong Sai Yuk (Corey Yuen Kwai, 1993)

Fong Sai Yuk (id., aka The Legend)
di Corey Yuen Kwai – Hong Kong 1993
con Jet Li, Josephine Siao
***

Visto in DVD, in originale con sottotitoli inglesi.

È uno dei film che hanno reso grande Jet Li nel suo periodo hongkonghese, uno spettacolo puro, elegantemente diretto e coreografato da un maestro del genere che lo ha realizzato sull'onda del successo riscosso da "Once upon a time in China" di Tsui Hark, il film che aveva dato nuova vita al genere del kung fu mescolandolo con gli stilemi del wuxia. Si tratta di un film prima di tutto "divertente da vedere", che mescola alle fenomenali acrobazie e al wire work una forte dose di umorismo cantonese che, soprattutto nella prima parte, lo apparenta a certe cose che Jackie Chan faceva nei primi anni ottanta e lo mantiene sul terreno dell'avventura e non su quello della ricostruzione storica. Fong Sai Yuk (altro celebre eroe popolare cinese, come il Wong Fei-hung del film di Tsui Hark) è infatti tutt'altro che un eroe senza macchia: abile lottatore, preferisce gironzolare con gli amici a corteggiare ragazze, ad attaccar briga e ad accettare tutte le sfide che riceve piuttosto che aiutare i genitori nel loro negozio di tessuti. Non che l'intrattabile e scatenata madre (una straordinaria Josephine Siao) sia da meno: con grande disperazione del marito, anche lei è una testa calda che non perde occasione per combinare guai. Quando il signorotto del villaggio organizza un torneo di arti marziali per scegliere un marito per sua figlia (la graziosa Michelle Li), Sai Yuk partecipa solo per il gusto di mettere in mostra la propria abilità, ma è sua madre a vincere (travestita da uomo!), dando vita a una serie di esilaranti equivoci e a sottotrame romantiche. Nella seconda metà, il film assume un tono più serio e legato alle vicende storiche: i nostri eroi devono infatti lottare contro i seguaci del perfido imperatore Manchu per difendere la lista segreta degli affiliati alla leggendaria Red Flower Society, un gruppo di ribelli che vorrebbe restaurare sul trono l'antica dinastia Ming. L'umorismo è eccezionale e non mancano assurdità anacronistiche (Sai Yuk a bordo di una rudimentale bicicletta, la madre che si fabbrica occhiali da sole) e riferimenti metacinematografici: Sai Yuk e i suoi amici scelgono come pseudonimi quelli di cineasti come Yuen Kwai stesso, Jeff Lau e Wong Jing (dopo aver esordito con "Wong..." e aver fatto partire la musica di Wong Fei-hung!), e poi afferma che a insegnargli l'inglese è stata proprio l'attrice Josephine Siao! Spettacolari (a dire poco) i combattimenti, come quello fra Jet Li e Sibelle Hu (che piacere rivederla!) che saltano sulle teste degli spettatori, e quello finale sotto il palco dell'impiccagione. E alla fine, la lista dei nomi della società segreta si rivela essere i titoli di coda del film!

4 commenti:

Torakiki ha detto...

Lo trattano tutti bene tranne me...
Me lo dovrò rivedere.. ^^

Martin ha detto...

Dopo aver letto anche la recensione di Torakiki mi sono reso conto di non essere l'unico ad avere problemi con certa comicità cinese.
Giudicando solo quello che ho visto posso dire invece che "Once upon a time in China" mi aveva dato un'impressione decisamente positiva.

Christian ha detto...

Torakiki, in effetti è strano: eppure altri film simili di Jet Li (come "Tai Chi Master") ti erano piaciuti, se non sbaglio...

Martin, è normale che il tipo di comicità, così diverso da quella cui siamo abituati noi occidentali, possa anche disorientare o lasciare del tutto freddi (e questo vale anche per Stephen Chow, Wong Jing o Jackie Chan). Ma a reggere il film non c'è solo l'umorismo, ci sono anche scene d'azione che ho trovato davvero ottime e nel loro genere non certo inferiori (anche se più "leggere") a quelle del film di Tsui Hark.

Torakiki ha detto...

In effetti no so... penso che sia dato dal fatto di aver visto PRIMA thai chi e DOPO fong sai. Mi erano arrivati assieme...
Strano... adoro Corey Yuen!

^^