6 febbraio 2008

Il mistero del falco (John Huston, 1941)

Il mistero del falco (The maltese falcon)
di John Huston – USA 1941
con Humphrey Bogart, Mary Astor
***1/2

Rivisto in DVD.

Primo film di Huston (anche sceneggiatore), capostipite del genere noir (nonostante fosse già il terzo adattamento cinematografico del romanzo di Dashiell Hammett), archetipo della detective story hard-boiled, passaggio fondamentale nella trasformazione di Bogart da semplice comprimario a più grande star maschile di tutti i tempi: e come se non bastasse, c'è anche l'esordio sullo schermo di Sydney Greenstreet, da subito in coppia con Peter Lorre come farà poi in innumerevoli altri film. Già solo per questo "Il mistero del falco" merita un posto di rilievo nella storia del cinema, senza aggiungere che si tratta anche di un gran film con un finale eccelso, ammantato di tragico e amaro romanticismo: un film che – proprio come la statua del falcone da cui prende il titolo – è composto dalla "materia di cui sono fatti i sogni" (una citazione dalla "Tempesta" di Shakespeare). E dire che doveva trattarsi di un B-movie come tanti: poi Huston impose Bogart alla produzione, al posto del previsto George Raft, e tutto cambiò. L'investigatore privato duro e sardonico, sempre con la battuta pronta, che nasconde dietro una patina di cinismo e di ribellione la sua vera natura romantica e inflessibile, rivoluzionò il cinema introducendo una figura di anti-eroe che regna incontrastata ancora ai giorni nostri. Girato quasi esclusivamente in interni, con un ritmo serrato che non presenta pause o tempi morti e una serie di personaggi memorabili (come la fedele segretaria Effie, alla quale Bogey dice "Sei un uomo in gamba, dolcezza!") e di caratteristi che diventeranno veri e propri habituè del genere (oltre a Bogart, Lorre e Greenstreet c'è anche Elisha Cook jr.), il film vede il protagonista Sam Spade alle prese con la morte improvvisa del suo socio Miles Archer. E mentre indaga sull'omicidio, scontrandosi a più riprese con una polizia per la quale non nutre particolare simpatia, rimane coinvolto nella ricerca di una preziosa statuetta (uno dei più classici esempi di "MacGuffin") da parte di diversi individui e strani avventurieri. C'entra forse la misteriosa donna, dall'apparenza così fragile, che aveva assoldato Archer per pedinare un uomo, a sua volta trovato morto? Su pressione della commissione Hays, Huston dovette eliminare i riferimenti all'omosessualità di alcuni personaggi (anche se Peter Lorre rimane sufficientemente ambiguo). Sam Spade sarà una delle fonti di ispirazione per il Philip Marlowe di Raymond Chandler, che proprio Bogart impersonerà cinque anni dopo ne "Il grande sonno" di Howard Hakws.

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