14 gennaio 2008

Shiri (Kang Je-gyu, 1999)

Shiri (Swiri)
di Kang Je-gyu – Corea del Sud 1999
con Han Suk-kyu, Kim Yun-jin
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Visto in DVD, in originale con sottotitoli inglesi.

Due agenti speciali sudcoreani indagano su un gruppo di terroristi del nord che hanno trafugato un nuovo tipo di esplosivo sperimentale e minacciano di far saltare in aria lo stadio dove si sta svolgendo una partita di calcio amichevole fra le nazionali delle due Coree, alla presenza dei rispettivi capi di stato. Uno dei film che ha contribuito a rinnovare e rendere estremamente popolare il cinema d'azione coreano, a dire il vero soprattutto in Asia: la combinazione fra fantapolitica, "palpabile realtà" e scene spettacolari ha avuto come risultato quello di incassare forti somme al box office. In effetti, tecnicamente il film non ha nulla da invidiare a prodotti statunitensi 'fracassoni' dello stesso genere (anche se è generalmente più cruento nella messa in scena della violenza e più profondo nella psicologia dei personaggi). La pellicola si apre mostrando i crudeli addestramenti dei terroristi e si dipana poi in una prima parte piuttosto noiosa e poco originale, fra botti, inseguimenti e scene d'azione girate in maniera confusa. Ma poi l'intreccio spionistico (che si ravviva quando i due agenti protagonisti, consapevoli della presenza di una "talpa" cominciano a sospettarsi a vicenda) si fonde in maniera tipicamente orientale con una sottotrama romantica non banale: mentre uno dei due agenti nasconde alla sua fidanzata il suo reale lavoro, in realtà proprio lei è la spietata killer oggetto della sua ricerca. Interessante anche il personaggio del terrorista interpretato da Choi Min-sik (l'attore di "Old boy"), che vuole eliminare tutti i politici "corrotti", di entrambe le nazioni, responsabili delle divisioni fra le due Coree e colpevoli a suo dire di non aver mai davvero voluto la riunificazione. E di fronte all'atto d'accusa del "cattivo" ("Come potete voi, cresciuti mangiando hamburger e bevendo Coca-Cola, capire cosa provano i vostri fratelli che stanno morendo di fame?") nemmeno il "buono" sa cosa rispondere. Peccato per il più scontato dei finali, con la bomba che viene fermata quando mancano pochi istanti alla sua attivazione, e per il confronto fra i due amanti che forse voleva rievocare "Duello al sole", ma ha ben meno intensità. Alcuni critici hanno paragonato il film a "Nikita" di Luc Besson, per il personaggio del killer femminile che deve fare i conti con la propria natura e che sogna una vita normale. Le sue due personalità, così diverse fra loro (Hee e Hyun), rappresentano in un certo senso le due Coree.

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