5 gennaio 2008

L'amico della mia amica (E. Rohmer, 1987)

L'amico della mia amica (L'ami de mon amie)
di Éric Rohmer – Francia 1987
con Emmanuelle Chaulet, Sophie Renoir
***

Rivisto in DVD.

Ultimo film della serie "Commedie e proverbi" del regista francese, prende spunto dal detto "Gli amici dei miei amici sono miei amici" e lo sviluppa quasi vertiginosamente in una vicenda di cui le simmetrie e le geometrie sono il punto di forza. Blanche, la protagonista, stringe amicizia con Lea (molti film di Rohmer cominciano nello stesso modo, con un incontro casuale che si trasforma rapidamente in una forte amicizia: vedi per esempio "Reinette e Mirabelle") e fa conoscenza anche con il suo ragazzo Fabien e con l'amico Alexandre. Nonostante una cotta iniziale per quest'ultimo, è di Fabien che poi si innamora (ricambiata), dopo averlo frequentato con regolarità approfittando di un periodo di vacanza dell'amica. Non sa bene come comportarsi: anche se il rapporto fra Lea e Fabien non è poi così idilliaco, lui è pur sempre "l'amico della sua amica". E si domanda tristemente "Non capisco perché una non debba star bene con un innamorato come quando sta con un amico". Ma poiché Lea si innamora a sua volta di Alexandre, alla fine tutto si aggiusterà. Commedia sentimentale estremamente leggera (il regista si limita a mostrare la "superficie dei sentimenti", senza scavare più di tanto nel profondo dei personaggi), è caratterizzata dalla sua forte ambientazione: lo scenario è infatti quello dei quartieri di Clergy-Pontoise, una delle tante "ville nouvelle" nei dintorni di Parigi, città moderna costruita ex novo, le cui architetture quasi astratte riflettono le dinamiche amorose dei protagonisti e ne scandiscono il ritmo di vita (gli edifici offrono ogni sorta di intrattenimento per il tempo libero, e la vita sociale è organizzata attraverso feste e incontri immancabilmente a casa "di amici di amici"). Proprio come nel "Così fan tutte" di Mozart, altra opera "geometrica" per eccellenza, le coppie si smontano e si ricompongono fino a raggiungere nel finale la struttura ideale per ciascuno dei personaggi. Completamente priva di musica, la pellicola fa un forte uso dei costumi e del colore: si veda, per esempio, nella scena finale l'accoppiamento dei colori degli abiti dei quattro protagonisti (due azzurri, due verdi). Simpatici gli attori, e in particolar modo le giovani attrici. Come suo solito, Rohmer fa ricorso a interpreti sempre inediti: l'unica che ritorna da un film precedente, in un ruolo minore, è Anne-Laure Meury, che era stata vista bambina in "La moglie dell'aviatore".

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