14 ottobre 2007

Angel – La vita, il romanzo (F. Ozon, 2007)

Angel – La vita, il romanzo (Angel)
di François Ozon – Francia/GB 2007
con Romola Garai, Michael Fassbender
***

Visto al cinema Apollo.

Angel, giovane e umile figlia di un droghiere nell'Inghilterra dickensiana, ha la passione della scrittura e sogna una vita ricca, avventurosa e romantica come quella che descrive nei suoi romanzi, rifiutando testardamente tutto quanto non è adeguato alle sue fantasie (e così abbellisce continuamente la realtà che la circonda, afferma di essere la figlia di un aristocratico, descrive la propria casa come un palazzo o la propria madre come una concertista). Quando le sue opere conquistano improvvisamente il pubblico, grazie all'aiuto di un bonario editore (il bravo Sam Neill, mentre sua moglie è Charlotte Rampling, habitué del regista), l'improvvisa ricchezza le consente di rendere reali quelle che fino ad allora erano state soltanto immaginazioni: vestiti sfarzosi, una villa fiabesca, persino il matrimonio con l'uomo dei suoi sogni, un pittore scostante e pessimista che – al contrario di lei – vede nella vita solo una grigia e smorta bruttezza. Ma la prima guerra mondiale incombe, per quanto Angel faccia di tutto per tenerla fuori dalla sua casa... Come quasi sempre nei film di Ozon, la vita non è altro che un'elaborata messinscena. E questo, il suo primo lavoro in lingua inglese, lo mostra esplicitamente più di altri: dalle sequenze della passeggiata a Londra o in quelle del viaggio di nozze, dove i monumenti sono proiettati su un fondale evidentemente fasullo, alla teatralità dei momenti clou della vita di Angel, come l'appassionato bacio sotto la pioggia e l'arcobaleno, e persino alla scena della sua morte, così simile a quella della sua eroina nell'adattamento teatrale del romanzo. "Voi comunicate con voi stessa, non con i lettori", le dice a un certo punto la fedele segretaria (interpretata dalla Lucy Russell già vista ne "La nobildonna e il duca" di Rohmer, il cui personaggio introduce un possibile sottotesto lesbico, non insolito per un film di Ozon). Ma se ad Angel non interessa cio che è reale ma solo ciò che è bello (e questo la rende impopolare durante la guerra, quando il suo rifiuto dello sforzo bellico la spinge verso un pacifismo mal tollerato dai suoi lettori), anche quella del suo uomo è una fuga dalla realtà, per quanto assai più tragica. Nel complesso il film è uno spettacolare feuilletton che può ricordare per certi versi "Via col vento" e che si conclude con Angel che, prima di morire, si domanda "La mia vita è stata reale?". E anche la segretaria non può che domandarsi con noi se quella cui abbiamo assistito sia stata "la vita che ha vissuto, o la vita che ha sognato"?

6 commenti:

Luciano ha detto...

Su questo film ho letto recensioni contraddittorie. La tua fa pendere l'ago della bilancia dalla parte dell'andare al cinema. Comunque avevo già deciso in merito. Grazie Christian. A presto.

Christian ha detto...

Spero che ti piaccia... anche se andare al cinema, anche a vedere un film brutto, non fa mai male!

Anonimo ha detto...

è solo il mio secondo Ozon dopo cinque per due ma concordo con te. uno scontro di vite, reali e solo immaginate..

Christian ha detto...

Di Ozon ti consiglio di vedere anche "Sotto la sabbia", "8 donne e un mistero" e il fassbinderiano "Gocce d'acqua su pietre roventi", anche se comunque ogni suo film è sempre interessante.

Unknown ha detto...

Mi è piaciuto il personaggio del pittore inquieto che "vuole andare al cuore delle cose" per dipingerle, come dice quando Angel gli chiede un ritratto. E talmente va al cuore di lei che vi trova Angelica, l'altra donna, la donna autentica e nobile, alter-ego di Angel. Anche il gioco di specchi è molto interesante: Angel e il ritratto, Angel e il pittore (specchio rovesciato), Angel e Angelica. Non conosco Ozon, ho visto solo un altro film, mi chiedevo se fosse un elemento che si ritrova.

Christian ha detto...

In effetti il tema del personaggio che si "specchia" in un altro, magari suo opposto, si ritrova parecchio nei suoi film... Anche in "Swimming pool", "Potiche", "Nella casa", per esempio. In quest'ultimo ("Nella casa") tornano anche i temi della scrittura e del confronto fra realtà e immaginazione.