2 settembre 2007

La terra dell'abbondanza (W. Wenders, 2004)

La terra dell'abbondanza (Land of plenty)
di Wim Wenders – USA/Germania 2004
con John Diehl, Michelle Williams
***

Rivisto in DVD, con Martin.

Dopo due pellicole non del tutto convincenti come "Crimini invisibili" e "Million Dollar Hotel", il nuovo periodo americano di Wenders decolla con questo "La terra dell'abbondanza" che descrive gli Stati Uniti post-11 settembre mostrandone tutte le contraddizioni e le false illusioni. Non a caso il film comincia a due anni esatti dall'attentato terroristico alle torri gemelle e si apre per le strade di una Los Angeles ricolma di senzatetto e di disperati, a pochi passi dall'albergo dove si era svolto il film precedente (e che si vede sullo sfondo di numerose inquadrature) e a fianco di una missione non dissimile da quelle che sorgono nei paesi del terzo mondo. Paul, ex combattente in Vietnam, gira per le strade con un furgone in un pattugliamento auto-organizzato, ossessivo e paranoico, per la difesa della libertà: l'incontro con sua nipote Lana, appena tornata in patria dopo un'infanzia e un'adolescenza trascorsa in Africa e in Medio Oriente, lo porterà ad aprire gli occhi sui falsi pericoli e sui falsi nemici. Insieme i due attraverseranno l'intera America fino a Ground Zero. Sequenze come quella del televisore che da due mesi è bloccato sulle immagini di George W. Bush, senza che sia possibile cambiare canale, sono metaforiche: Wenders, un regista che l'America l'ha sempre amata e che soffre a vederla impelagata in guerre e crociate apparentemente senza via di uscita ("Ci odiano", confessa Lana a Paul: ma non sta parlando di terroristi bensì di persone comuni), spiega come questa via d'uscita può essere trovata proprio acquistando una nuova consapevolezza della realtà, come è costretto a fare Paul nel finale. Molte scene del film sono ambientate a Trona, la cittadina nella Death Valley dove Wenders aveva girato due anni prima un cortometraggio inserito nel film "Ten minutes older: the trumpet".

1 commento:

Unknown ha detto...

ho amato questo film a Venezia,in lingua norig. sotttot. e lascena a ground zero mi ha davvero emozionato.davvero uno di quei film che mi ha davvero commosso