22 maggio 2007

Il tesoro della sierra madre (J. Huston, 1948)

Il tesoro della Sierra Madre (The treasure of the Sierra Madre)
di John Huston – USA 1948
con Humphrey Bogart, Walter Huston, Tim Holt
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Visto in DVD.

Alla metà degli anni venti, due americani caduti in disgrazia (Humphrey Bogart e Tim Holt) si barcamenano senza troppa fortuna in una città messicana. Quando incontrano un vecchio cercatore d'oro (Walter Huston, padre del regista), decidono di seguirlo in una spedizione sui monti della Sierra Madre in cerca del prezioso metallo. Troveranno un ricco filone, ma l'improvvisa ricchezza seminerà fra loro discordia e sfiducia verso i propri compagni. Da un romanzo del "misterioso" scrittore tedesco B. Traven (di cui si ignora la reale identità), un bel film d'avventura come non se ne fanno più, con una grande interpretazione di Bogey (una delle sue migliori, oserei dire) nei panni di un uomo che si lascia vincere dalla febbre dell'oro fino a perdere la ragione e l'umanità. Fra avventure e pericoli di ogni genere (compreso lo scontro con un gruppo di bandidos messicani), la pellicola – la prima girata da Huston dopo il lavoro come documentarista durante la guerra – procede con brio verso un finale ironico e amaro, un vero e proprio apologo sull'avidità umana. Gli scenari, il ritmo e la caratterizzazione negativa del personaggio protagonista concorrono a renderlo un piccolo classico, che ha influenzato non poco il genere avventuroso non solo nel cinema, ma anche nei fumetti. Fu uno dei primi film hollywoodiani a essere girato interamente in Messico (in quegli stessi anni l'impresa fu ripetuta, per esempio, da "La collana insanguinata" di Robert Wise e "Il tesoro di Vera Cruz" di Don Siegel). John Huston – che aveva lavorato con Bogart, suo grande amico sin dai tempi di "Una pallottola per Roy", già ne "Il mistero del falco" (il suo film d'esordio) e "Agguato ai tropici" – vinse i premi Oscar per la miglior regia e per la sceneggiatura non originale, suo padre Walter quello per l'attore non protagonista. Amato da registi come Kubrick e Raimi, fu nominato anche come miglior film.

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