27 marzo 2007

Anche i nani hanno cominciato da piccoli (W. Herzog, 1970)

Anche i nani hanno cominciato da piccoli
(Auch Zwerge haben klein angefangen)
di Werner Herzog – Germania 1970
con Helmut Döring, Pepi Hermine
***

Visto in DVD, in originale con sottotitoli.

In una strana colonia penale per nani, ai margini del deserto, scoppia una rivolta. Approfittando della temporanea assenza delle autorità, i prigionieri distruggono ogni cosa nell'istituto e nel suo cortile, in un crescendo di anarchia infantile e rivoluzionaria: oltre a bruciare e demolire case ed oggetti, si accaniscono con scherzi di ogni tipo anche sugli animali e persino sui più deboli del loro stesso gruppo. Girato in un livido bianco e nero, esclusivamente con attori nani, è un film bizzarro, grottesco e disturbante che si pone a metà strada fra "Freaks" di Tod Browning e "Zero in condotta" di Jean Vigo. Herzog descrive un mondo folle e crudele nel quale persino le galline si attaccano e si spiumano a vicenda. Il comportamento ribelle e distruttivo dei personaggi è da intendersi in chiave di critica sociale, se non addirittura politica: il che ne fa, al di là della trama assai esile, un film originale e interessante, che va ben oltre i suoi limiti (forse avrebbe potuto durare meno di 90 minuti). Imperdibile, naturalmente, per gli estimatori di Herzog, che qui dimostra già di saper fondere in maniera unica e personale una storia e un ambiente, la finzione e il documentario. Il film è stato girato a Lanzarote, nelle isole Canarie, durante il viaggio in Africa compiuto dal regista tedesco – allora solo ventisettenne – a cavallo del 1969, quando realizzò anche "Fata Morgana".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

uno degli Herzog che ancora mi mancano.

Monsier Verdoux ha detto...

Secondo me, è uno degli Herzog migliori...lo trovo un film delirante e assoluto...alcuni ci hanno visto una cinica distruzione del mito della rivoluzione culturale del '68, secondo me però si tratta di un grandissimo affresco sulla follia della vita e dell'esistenza, descrizione di un mondo dove l'individuo è fuori posto (i nani si muovono in un ambiente tutto a misura d'uomo) e dove forse solo la follia (vedi la sequenza finale del nano che parla col cammello) risulta essere l'unica soluzione.

Christian ha detto...

Sì, spesso in Herzog la follia è vista come l'unica possibile maniera di confrontarsi con il mondo. I suoi personaggi, in maniera diversa, sono sempre "folli": in questo film sono "diversi" anche fisicamente.

Antares666 ha detto...

Evviva i Nani del Caos! L'intera classe dirigente andrebbe lasciata alle loro cure!