2 gennaio 2007

La storia infinita (W. Petersen, 1984)

La storia infinita (Die Unendliche Geschichte)
di Wolfgang Petersen – Germania/USA 1984
con Barret Oliver, Noah Hathaway
**

Rivisto in TV, con Hiromi.

Il piccolo Bastian, ragazzino tranquillo che ama la lettura, riceve da un vecchio libraio un romanzo fantasy che racconta la lotta del giovane Atreyu contro il "Nulla" che sta divorando il regno di Fantasia. Nel momento culminante della vicenda, quando tutto sembra perduto, proprio Bastian verrà chiamato a intervenire nella storia con la sua fantasia per aiutare l'imperatrice bambina a ricostruire il paese. Già ai tempi della sua uscita, più di venti anni fa, non mi aveva entusiasmato: da giovane appassionato di Tolkien ero alla disperata ricerca di altri mondi fantasy, ma “La storia infinita” mi era sembrato eccessivamente semplice e infantile, rivolto a un target troppo giovane persino per me, e la cosa si rifletteva nelle caratteristiche tecniche del film, dagli effetti speciali poco credibili (con le creature che mostravano tutta la loro natura di pupazzi e che per questo motivo si faticano a prendere sul serio) alla storia (con le sue metafore fin troppo esposte ed evidenti). Ricordo persino di aver provato un briciolo di fastidio nel sentir citare “Il Signore degli Anelli”, all’inizio, fra i libri letti e posseduti da Bastian: com’è possibile, mi chiedevo, che un ragazzo che conosce e ama un’opera complessa come il romanzo di Tolkien potesse farsi coinvolgere ed entusiasmarsi a tal punto per la lettura di un’avventura semplice e lineare come quella di Atreyu? Rivedendolo adesso, devo ammettere che è un po’ meglio di quanto ricordassi, ma i difetti citati restano tutti. Si tratta di una favoletta senza infamia e senza lode, appena appena caratterizzata dall’autoreferenzialità e dal bel concetto del “nulla” che divora il mondo della fantasia: spunti che provengono dritti dal libro di Michael Ende (più strutturato anche come trama: il film ne adatta solo la prima parte), non certo merito della trasposizione cinematografica. Indimenticabile, comunque, la canzone di Moroder cantata da Limahl. Da notare che Ende non fu per nulla soddisfatto del film, e chiese (inutilmente) di cambiarne il titolo e di non essere citato nei credits. Esistono inoltre due sequel e persino una serie animata, che non ho mai visto.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo. Un film meno brutto di quanto ricordavo, ma complessivamente deludente e troppo infantile. I sequel non meritano la visione. Il secondo presenta una trama ancora una volta liberamente tratta dalla seconda parte del libro, e' un film insulso con nuovamente effetti speciali ridicoli, un film da dimenticare. Il terzo sfonda il confine del brutto, raggiungendo nuovi picchi di disgusto, arrivando a mescolare il tema scolastico adolescenziale con la Storia Infinita.
Immaginatevi lo stesso fatto con il signore degli anelli o la saga di re Artu' e cosa avremo? Gandalf o Lancillotto che arrivano nel mondo reale ad aiutare un ragazzino alle prese con i bulli? Esatto, proprio questo accade qui, una storiella debole debole, in cui teppistelli scolastici vessano il protagonista, in soccorso al quale giungono da Fantasia alcuni dei figli dei personaggi dei film precedenti (assolutamente grottesca la rappresentazione della famiglia di mordiroccia che ricalca quelle viste nelle situation comedy americane). Con questi goffi ma simpatici amici il protagonista potra' avere la rivalsa sui suoi aguzzini. Un incubo, da tenere presente solo per la presenza di Jack Black come capo dei bulli, poi rivisto nel ruolo di soldato in Mars Attack e di cineasta in King Kong di Jackson e anche in Dead Man Walking

Unknown ha detto...

Non ne parlerei così male, certamente i passi i navanti sono stati notevoli nel Fantasy, ma la Storia Infinita ha fatto sognare molti bambini ed è già ingiusto non riuscirlo a trovare con facilità in commercio. Ok, si poteva far meglio, ma che senso ha il paragone con i recenti Lord of the rings e addirittura la saga di re Artù?Calma ragazzi questo è un film da recuperare...

Christian ha detto...

Mi sembra che la recente edizione rimasterizzata in DVD si trovi abbastanza facilmente. Ho appena controllato su dvd-store, ed è indicata con "disponibilità immediata".
Quanto al film, a dire il vero non mi piaceva nemmeno quando ero bambino. Riguardandolo adesso posso anche cercare di rivalutarlo in prospettiva storica, ma se la sua visione non mi procura piacere il mio giudizio non può che rimanere insufficiente.

Anonimo ha detto...

Suonatoredicorno, mi dispiace ma nessuno ha mai confrontato questo film con la saga di re Artù, comunque non vedo cosa ci potrebbe essere di cosi' terribile da doversi calmare se qualcuno azzardasse confronti, pur sempre di narrativa e trasposizioni cinematografiche parliamo.

Comunque per quanto riguarda il mio commento sia Il Signore degli anelli che re Artu' compaiono solo come esempio di tema classico e di come possa essere stravolto, stravolgimento di tema che appare proprio nel TERZO film della serie.

Quindi non solo non c'e' confronto tra la Storia infinita e la saga re Artu' (ne' personalmente ne leggo nella recensione), la cui citazione nel mio commento ha solo valore funzionale in un esempio, ma non sto nemmeno parlando del film recensito da Christian, bensi' di un suo terzo seguito, un piccolo orrore che forse ha fatto sognare i bambini, ma pochi e molto molto piccoli ed e' stato sicuramente presto dimenticato come merita.

Anonimo ha detto...

Semplice, infatntile, lineare, poco profondo...tutto vero. Ma non sempre è un limite. E poi l'impatto iconografico è più che notevole. Due stelline se le merita secondo me.

p.s.: non ho mai letto il romanzo.

Christian ha detto...

Sì, forse anche due stelline ci possono stare. Sono sfumature. ^^

Il romanzo, come capita spesso, è migliore del film.

VanDerBoy ha detto...

Più che altro son quei film che, pur con tutti i limiti (plateali, bisogna ammetterlo), ti ci affezioni subito (anche se in questo sicuramente influiscono alcune reminescenze). E, paradossalmente, proprio grazie a questi limiti (ovviamente vale anche il contrario, come nel tuo caso ^^).
La sequenza nella palude della tristezza e quella con Gmorg sono sicuramente le migliori. Il resto è un pò meno efficace, specialmente il pessimo finale con il bambino (molto credibile nelle sue reazioni emotive, durante la lettura del libro XD) che saluta gli abitanti di Fantasia in sella al Fortunadrago. Magari un giorno leggerò il romanzo...

Scusa, prima mi sono scordato di firmarmi.

Fabio ha detto...

Ok, è un film con tanti difetti, ma anche con molto cuore e con l'iconografia ingenua e allo stesso tempo sinistra tipica della fiaba.
Di certo è il film per ragazzi di quel decennio.

La theme song è memorabile, ma anche il resto della colonna sonora è di qualità.
Il tema principale Happy Flight è un piccolo capolavoro di costruzione melodica.

Christian ha detto...

Come già detto, non mi aveva convinto nemmeno quando ero (in teoria) dell'età giusta come target. Come film per ragazzi del decennio citerei semmai i "Goonies" (1985) e soprattutto "Stand by me" (1986), anche se non sono propriamente fantasy. Comunque, ripensandoci, gli ho alzato il voto.

La colonna sonora è bella, sono d'accordo. Non per nulla c'era di mezzo Giorgio Moroder.

Un film affine a questo per tematiche, ma secondo me assai più intenso e convincente, è "Un ponte per Terabithia", di cui consiglio caldamente la visione.

Fabio ha detto...

C'è anche Explorers (1985) che fa parte sicuramente della cerchia. Ma io dicevo come popolarità: La Storia Infinita era il must di quegli anni (io l'ho visto in videocassetta! ^^).

Stand by me è troppo bello per essere chiamato in causa in questo post! :D

Comunque, hai alzato di mezza stellina. Vedrai che tra qualche centinaio di commenti ti porteremo ad accostarlo a Quarto Potere.

Christian ha detto...

Ahah! ^^ No, è che mi trovo in una fase in cui tendo a dare voti alti, a differenza di qualche anno fa.

In ogni caso, spesso mi capita di modificare le stelline di film di cui ho già scritto in precedenza, e non necessariamente in seguito a una nuova visione.