3 novembre 2006

The departed (M. Scorsese, 2006)

The Departed – Il bene e il male (The Departed)
di Martin Scorsese – USA 2006
con Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson
***1/2

Visto al cinema Plinius, con Marisa e Giuliana.

Sullivan (Damon), infiltrato nella polizia di Boston per conto di un gangster che gli fa quasi da padre, pare avviato a una brillante carriera e ha conquistato la fiducia dei suoi superiori che ne ignorano la natura di talpa. Costigan (DiCaprio), invece, ha seguito il percorso opposto: è un poliziotto infiltrato nella banda del criminale, e agli occhi di tutti non è che un fallito e un delinquente da quattro soldi. Ma i due personaggi sono molto più simili fra loro di quanto sembri: condividono non solo la stessa origine (il quartiere irlandese di Boston) e gli stessi problemi (la mancanza di una figura paterna), ma anche lo stesso destino (una vita di menzogne e finzioni) e persino la stessa donna (non a caso una psichiatra, visto il forte rischio per entrambi di smarrire la propria identità).

Di fronte a un remake hollywoodiano, di solito, ci si aspetta il peggio. Ma Scorsese è uno dei miei registi preferiti ed ero quasi sicuro che il suo rifacimento di "Infernal Affairs", uno dei thriller hongkonghesi più interessanti degli ultimi anni, non mi avrebbe deluso. E infatti il film è molto bello, teso e avvincente, con un finale duro e personaggi memorabili. Il tutto grazie alla mano del grande autore, a una confezione impeccabile e a un ottimo montaggio che consente di fondere alla perfezione le storie "parallele" dei due personaggi principali, al punto che quasi non ci si accorge che per gran parte del film Damon e DiCaprio non si incontrano mai. Gli attori sono tutti all’altezza, con una menzione particolare per il sornione e luciferino Jack Nicholson nei panni del boss mafioso Frank Costello, qui ai livelli delle sue interpretazioni migliori. È anche il terzo film consecutivo di Scorsese con DiCaprio, dopo "Gangs of New York" e "The aviator": probabilmente il migliore dei tre, anche se gli altri due (soprattutto il primo) non mi erano affatto dispiaciuti. Il sottotitolo italiano, "Il bene e il male", richiama il dualismo sul quale si basa l'intera pellicola. "The departed" presenta infatti un mondo chiaramente diviso in due, dove però la luce e il buio danno vita ad ampie zone d'ombra e i ruoli dei personaggi, poliziotti o criminali che siano, si fondono e si mescolano dietro le quinte. Rispetto al film di Andrew Lau e Alan Mak ho notato due cambiamenti importanti. I personaggi della psichiatra e della fidanzata della "talpa" mafiosa sono stati fusi in una sola persona (e la cosa, stranamente, funziona bene: anzi, giustifica meglio alcuni passaggi narrativi), e naturalmente è diverso il finale, meno cinico e più "morale", in linea con il cinema di Scorsese: ma l'ultima scena, quella che vede il ritorno del personaggio interpretato da Mark Wahlberg, era quasi necessaria e inevitabile viste le premesse. Nota: Frank Costello è soltanto omonimo del gangster italo-americano realmente esistito e, ovviamente, anche del personaggio interpretato da Alain Delon nel film di Jean-Pierre Melville (che peraltro, in originale, si chiamava Jeff e non Frank!).

2 commenti:

Christian ha detto...

Aggiornamento per le nominations agli Oscar:

The Departed ha ricevuto 5 candidature: miglior film, regia, attore non protagonista (Wahlberg), sceneggiatura, montaggio.

Anche se il favorito per la vittoria finale sembrerebbe "Babel", spero che almeno questa volta Scorsese riesca a mettere le mani sulla statuetta per il miglior regista, che gli è sempre sfuggita.

Christian ha detto...

Aggiornamento Oscar:

"The Departed" ha vinto come miglior film, e Scorsese come miglior regista!
Finalmente il grande Martin riesce a mettere le mani sull'ambita statuetta, dopo molti tentativi andati a vuoto.
E' il giusto coronamento di una grande carriera (ben lungi dall'essere terminata). Certo, forse non è il suo miglior film (quello, finora, è "Taxi Driver"), ma con l'Academy è inutile fare gli schizzinosi...