4 luglio 2006

Napoleon Dynamite (Jared Hess, 2004)

Napoleon Dynamite (id.)
di Jared Hess – USA 2004
con Jon Heder, Jon Gries
**

Visto in DVD.

Per il suo lungometraggio d'esordio, il regista ha ampliato un cortometraggio di otto minuti ("Peluca") che aveva girato alla scuola di cinema: il successo riscosso in vari festival (dal Sundance agli MTV Awards, dove ha vinto diversi premi) ha spinto la Fox a distribuire la pellicola nelle sale, aggiungendo un controfinale di pochi minuti subito dopo i titoli di coda (controfinale che, curiosamente, nel DVD italiano era in originale con sottotitoli: forse non era presente quando il film è stato proiettato da noi?). La storia (sceneggiata dal regista insieme alla moglie Jerusha) è tutta incentrata su un personaggio un po' tonto e stralunato, circondato da altri personaggi simili (suoi amici e parenti) e da una classica ambientazione da commedia liceale americana, con tanto di bulli prepotenti, di ragazze cheerleader e così via. Se da un lato la sceneggiatura cerca di esibire una certa originalità (le situazioni non sono scontate, anche perché molte di esse si ispirano a episodi realmente vissuti da Hess quando andava a scuola, e l'umorismo non è stupido o demenziale ma quasi surreale), dall'altro i temi sono risaputi e non particolarmente originali: siamo di fronte ai soliti loser ed emarginati che hanno la meglio sui vincenti e i prepotenti. Nel complesso il film non mi ha entusiasmato, soprattutto perché il protagonista e gli altri personaggi mi sono sembrati ben poco interessanti. In patria, tuttavia, per un breve periodo è diventato un film di culto, soprattutto fra i teenager (che evidentemente ci si sono rispecchiati).

3 commenti:

ernesto ha detto...

Questo film, stranamente, l'ho visto. E mi è piaciuto abbastanza.
Il protagonista mi ha ricordato un mio compagno di classe alle medie, un po' ritardato (aveva anche i capelli come lui ed era più alto di tutti). E infatti ho apprezzato soprattutto il modo in cui si muove, parla, gesticola, e soprattutto corre: ha una perfetta corsa da ritardato! E poi ho trovato molto naturali le situazioni in cui si caccia (penso ad esempio a quando, assolutamente contro ogni logica, decide di andare alla festa a piedi), le imprecazioni da bambino offeso, i discorsi "seri" sui nunchaku e così via.

Inoltre mi è piacuto il modo in cui tutto è mostrato come se fosse normale. Se ci sono situazioni comiche o surreali, non sono descritte con tempi da comica. Semplicemente succedono, per i personaggi sono cose normali, ed è lo spettatore che deve accorgersi di quanto una certa frase o un evento siano "strani", perché non viene "avvisato".

Per il resto sono d'accordo sul fatto che la storia, e in particolare il finale, sia debole e scontato. Mi aspettavo qualcosa di diverso.

Christian ha detto...

Leggendo il tuo commento (con cui sono d'accordo) e ripensando al film, gli ho alzato leggermente il voto (** anziché *1/2).
Anch'io all'inizio avevo apprezzato la descrizione "realistica" di Napoleon come ritardato. Ma poi, quando praticamente tutti i personaggi del film (Pedro, la ragazza, i parenti) si comportano allo stesso modo, mi è sembrato che l'effetto ne risultasse diminuito. Ho addirittura avuto l'impressione che si trattasse semplicemente dello standard usato dallo sceneggiatore per i personaggi "buoni", come capita a volte in alcune commedie demenziali o surreali. Per questo motivo, nel mio riassunto, ho definito Napoleon soltanto "tonto e stralunato".

ernesto ha detto...

Secondo me i veri ritardati sono Napoleon (soprattutto) e suo fratello (che mi pare più che altro alienato), ma per il resto la nonna è abbastanza normale, al massimo eccentrica, e lo zio è un po' infantile e divorato dallo spettro dell'occasione mancata.

Pedro è un nerd non molto sveglio e la ragazza ha solo un certo entusiasmo e ingenuità da ragazzina con la testa piena di sogni. Che poi questi personaggi si ritrovino insieme, in particolare Pedro e Napoleon, è dovuto al fatto che - come spesso è nella realtà - è difficile che riescano a trovarsi bene in compagnia di persone "normali".

Mah, vedremo se al secondo film il regista ci fornirà anche una storia più interessante.

Ciao!
ERNESTO