1 giugno 2006

Serenity (Joss Whedon, 2005)

Serenity (id.)
di Joss Whedon – USA 2005
con Nathan Fillion, Summer Glau
*1/2

Visto in DVD, con Albertino e Giovanni.

Non ho mai letto i fumetti di Joss Whedon né visto le sue serie televisive, ma se il livello è questo non devo essermi perso molto. "Serenity" prosegue le vicende dei personaggi di un telefilm di fantascienza, "Firefly", interrotto per scarso successo. E guardando il film sembra proprio di assistere a un telefilm, peraltro non particolarmente intrigante. La storia è confusa e autoreferenziale, i personaggi sono indistinguibili l'uno dall'altro (parlano tutti nello stesso modo, con frasi fatte e battutine), la regia è senza guizzi e la fotografia è piatta e pesante. Il tutto sembra ideato da un adolescente la cui idea di cinema e di intrattenimento comincia e finisce con "Guerre Stellari" (il protagonista è un clone di Han Solo). La prima parte è incredibilmente noiosa, poi almeno subentra una specie di trama, ma naturalmente sono assenti approfondimenti psicologici, sottotesti o sfumature e tutto sfocia in una serie di scene d'azione già viste mille volte. Insomma un prodotto su misura per fan che sguazzano nella cultura pop-televisiva-fumettistica americana di inizio millennio. Quasi meritava di beccarsi il primo voto minimo (*) da quando ho aperto questo blog, ma tutto sommato in questo periodo mi sento troppo buono per infierire su un B-movie.

12 commenti:

Valia ha detto...

crudeltà!

dai non è così male ;_;

a me è piaciuto, anche se concordo con la sensazione del protagonista clone di Han Solo... però anche se non conoscevo i personaggi, perchè non ho visto firefly, non ho incontrato particolari problemi a seguire la trama...
sarà che sono di parte per le pere di Whedon ^^' o che ho visto il film gratis (invito all'anteprima) ma al cinema faceva il suo bell'effetto *_*

Christian ha detto...

Forse ero di cattivo umore quando l'ho visto... :-)

Però davvero facevo fatica a distinguere un personaggio dall'altro!

ernesto ha detto...

A proposito di serie TV, mi pare che tu non ne sia un estimatore. Ma mi piacerebbe sapere cosa pensi di Lost, se mai la guarderai. Io ho finito di vedere la seconda serie in inglese coi sottotitoli, e la trovo molto intrigante e molto più studiata di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Forse ti piacerebbe, perché ha tanti personaggi (tutti molto ben distinguibili) ed è molto mystériosa. O magari ti farà l'effetto che ti ha fatto Lynch: prima ti darà fastidio e ti sentirai "ingannato" e poi la apprezzerai.
O magari no. Non lo so. Se la guardi poi fammelo sapere!

Ciao!

Christian ha detto...

Effettivamente non amo le serie TV, anzi diciamo pure che tendo a ignorarle bellamente, dato che non credo di averne visto un episodio per intero negli ultimi quindici anni, salvo qualche puntata di Star Trek (TNG o DS9) e di Doctor Who. Non ho guardato più di cinque minuti di X-Files, di E.R., di C.S.I. o di qualsiasi altro titolo "importante" recente. Non mi piace il modo in cui sono recitate, lo stile con cui sono girate (con la ripetizione continua di campi e controcampi), i personaggi stereotipati (perché devono essere immediatamente classificabili anche da uno spettatore che piomba "in media res"), i compromessi e la morale di fondo (per l'ampio target a cui si rivolgono), la narrazione dilatata (quello che in un film accade in cinque minuti, in TV deve per forza occupare due ore). Quest'ultimo aspetto, poi, è legato al problema del tempo necessario per la visione: al posto di venti episodi di uno stesso telefilm, preferisco vedermi dieci film diversi.
Tutto questo per dire che, probabilmente, non vedrò mai Lost. A meno che lo sceneggiatore o il regista (a proposito, chi sono?) non passino al cinema, non facciano un po' di film che mi conquistino e che stimolino la mia curiosità a vedere le loro opere precedenti. In fondo, proprio per questo motivo mi sono da poco procurato la prima stagione di "Twin Peaks" di Lynch (visto che lo citi), che all'epoca avevo snobbato, e conto di vedermela prima o poi. Se non altro, sono soltanto otto episodi, in tre DVD. Stesso discorso per "MPD Psycho" di Miike, o di "Kingdom" di von Trier: pochi episodi e registi che già apprezzo.

Martin ha detto...

Mi stupisco davvero di considerazioni tanto inesatte e superficiali.
Ammetti di non aver visto nulla ma ti permetti di dare giudizi così lapidari.
Io stesso non sono un fan di prodotti televisivi ma nel tempo ho avuto modo di approfondire alcune serie.
I miei quindi saranno in ogni caso giudizi opinabili ma almeno parlo con cognizione di causa.
Parli di personaggi stereotipati e questo è niente più che un pregiudizio. Le serie più belle che ho seguito hanno sì personaggi fortemente "riconoscibili" ma complessi, ben caratterizzati e ricchi di sfumature. Si pensi ad esempio al Gil Grissom di CSI.
Oltretutto ottimamente caratterizzato da un bravo William Petersen un attore che non ha avuto sicuramente i riconoscimenti che merita ma non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo.
Potrei anche scomodare grandi personaggi come i Picard e i Data di TNG recitati da pezzi da novanta come Patrick Stewart e Brent Spiner anche lui molto sottovalutato.
In definitiva le serie migliori sono tali proprio perchè hanno i personaggi meglio costruiti.
Sono i personaggi che fanno la differenza in quanto le serie con buone sceneggiature sono molte.
Bisogna anche sottolineare che ogni tanto come accade in tutti i prodotti seriali, dai telefilm ai fumetti, a volte gli autori perdano un pò le "misure" e certi personaggi sfuggano un pò di mano.
Ma sono i problemi tipici della serialità e nelle serie migliori gli effetti sono minimi.
Il discorso poi sui tempi della narrazione è proprio un'inesattezza tout court.
Le serie che ho avuto modo di vedere sono tutte composte da episodi autoconclusivi e soffrono del problema opposto a quello che descrivi.
La complessità e ricchezza delle trame che devono portare necessariamente a una conclusione dopo una quarantina di minuti / un'ora obbligano alla compressione degli eventi e spesso a finali sbrigativi. Il telefilm oggi per essere competitivo non può prescindere dai particolari, dalla ricchezza e varietà di temi trattati e spesso soffre il poco spazio a disposizione.
Se devo trovarne un limite è proprio il non riuscire spesso a chiudere efficacemente tutte le trame e sottotrame, il dover spesso chiudere in fretta per motivi di tempo.
Potrei andare avanti con altre considerazioni ma penso di essermi dilungato anche troppo.
In conclusione posso dire che trovo assolutamente legittimo che certe cose possano interessare o meno.
Ma per poterle giudicare occorre perlomeno conoscerle.

Christian ha detto...

E' ovvio che quello che ho detto si riferisce a quello che conosco. Sarà poco, ma ogni volta che capito su una serie TV mi bastano cinque minuti per farmi venire voglia di cambiare canale. Anche gli episodi che ho visto fino in fondo (Star Trek, ad esempio) mi hanno intrattenuto per un'oretta ma non mi hanno mai dato le soddisfazioni che potrebbe darmi un buon film. Data o Picard sono buoni personaggi per lo standard dei telefilm, ok, ma impallidiscono di fronte a quelli dei migliori film. Oppure tu li preferisci, che so, ai protagonisti de "Il mucchio selvaggio", de "Il dottor Stranamore", di "Quarto potere", di "Eternal Sunshine of the spotless mind" o di "Rashomon" (titoli sparati assolutamente a caso, sono i primi che mi vengono in mente)? Per me non c'è storia: i telefilm hanno limiti intrinseci, sia tecnici sia contenutistici. Ci sarà qualche serie migliore di altre, ma il cinema consente di raggiungere ben altre vette.

Martin ha detto...

Mi conosci da una vita Christian.
Amo le cose che tu stesso ami.
Sai bene che "odio" la tv in generale tanto quanto sono appassionato di cinema.
E non ho mai nemmeno pensato di confrontare l'uno con l'altro nè dalle mie parole può esser mai venuto il dubbio che lo facessi.
Ma penso che qualsiasi mezzo espressivo con tutti i suoi limiti possa creare opere di una certa importanza, che sia cinema fumetto telefilm o semplicemente un'opera letteraria.
Ho da sempre una visione aperta e senza pregiudizi a riguardo.
E posso dirti che, a mio avviso, dopo aver visto 7 stagioni di TNG, Data e Picard sono 2 tra i più bei personaggi mai creati tra letteratura, fumetto cinema e qualsiasi altra opera d'ingegno.
Nel mio immaginario sono nello stesso circolo ristretto del Mulo di Asimov, del Popeye di Segar, del Thorgal di Rosinski/Van Hamme, del Jack Torrance di Kubrick, del Dark Knight di Miller, dell'Ataru della Takahashi, del Billy the Kid di Peckimpah solo per citare i primissimi che mi vengono in mente (e ce ne sarebbero molti molti altri).

Christian ha detto...

"penso che qualsiasi mezzo espressivo con tutti i suoi limiti possa creare opere di una certa importanza"

Ma certo, in linea teorica lo penso anch'io. E per questo mi stupisco di non riuscire a trovarne... sarà che forse non sono in sintonia io con lo stile televisivo. Riconosco che la serialità avrebbe anche i suoi vantaggi: consente agli spettatori di affezionarsi ai personaggi, di conoscerli meglio con il passare del tempo e di seguirne l'evoluzione. Fatto sta, però, che non mi sembra di aver trovato queste caratteristiche nei telefilm che finora ho provato a seguire. Probabilmente sono io a non avere la pazienza o la voglia di seguire decine o centinaia di puntate per scoprire se ne valeva la pena. Già l'idea di guardare 7 stagioni di Star Trek (che già so che mi piace) mi spaventa!

ernesto ha detto...

Io direi di essere d'accordo più con Martin (a proposito, ciao! è da un po' che non ci vediamo!), che distingue tra cinema e telefilm, piuttosto che con Christian, che paragona i capolavori del cinema mondiale alle serie TV. Se paragoniamo le serie TV con i film di Kubrick e in seguito a questo paragone decidiamo di non vedere le serie, dovremmo anche paragonare i film di Kubrick con qualunque altro tipo di opera (fumetti, romanzi, musica...) e rinunciare a fruirne perché non reggono il confronto con il Dottor Stranamore. Ma se così fosse Christian non dovrebbe più leggere i i fumetti di Bonelli, per esempio. Ti chiedo, Christian: preferisci Dampyr e Magico Vento ai personaggi de "Il mucchio selvaggio"? È una domanda che non ha senso, posta in questi termini, ma è la stessa che hai fatto tu.

Io mi accosto alle serie TV sapendo che non sono cinema, ma TV. Alcune sono ottima TV. Alcune sono più godibilii di tanto cinema. Il punto è che il successo delle serie moderne (che sotto vari punti di vista, sono molto diverse dalle serie anche di solo qualche anno fa) è dovuto al fatto che riescono a raccontare storie interessanti e originali con personaggi interessanti e originali, cosa che buona parte del cinema sembra non riuscire più a fare.

Ammettiamo pure per un attimo che telefilm e film appartengano alla stessa famiglia, cosa che non è: una serie come Lost potrebbe somigliare a quello che è stato Dylan Dog per i fumetti. Non vorremo metterci di nuovo a discutere della differenza tra fumetto popolare e fumetto d'autore? :-)

Ciao!
ERNESTO

Christian ha detto...

Giunti a questo punto (temevo che si arrivasse a parlare dei fumetti o, peggio ancora, delle serie animate ^_^;) è forse il caso che io faccia un passo indietro e ammetta, come diceva Martin, di non conoscere abbastanza l'argomento (e anche di avere qualche pregiudizio). Lost, in particolare, non so neppure che "faccia" abbia, né quali caratteristiche la distinguano da altri telefilm. Quel poco che conosco del mondo delle serie TV, in effetti, non mi attira. "Serenity" non mi è piaciuto proprio perché sembrava un telefilm, ma le stesse caratteristiche che per me sono difetti intrinseci del genere per altri saranno meriti. Però non posso escludere che in giro ci sia qualche serie che potrebbe entusiasmarmi. Intanto cercherò di guardarmi Twin Peaks e MPD-Psycho, visto che li ho in DVD.

ernesto ha detto...

Trovo normale e giusto che Serenity non ti sia piaciuto "perché sembrava un telefilm". Se mi prendessero una puntata di un bel telefilm che mi piace e me la mettessero al cinema non sarei soddisfatto nemmeno io. Si tratta di quelle operazioni che hanno senso solo per i fan più accaniti di una serie.

Ciao!

Martin ha detto...

Quel geniaccio di Tarantino...
Ieri mi sono visto il doppio episodio che conclude la quinta serie di CSI diretto dal nostro Quentin.
Ma più che di quello, di cui parlerò in seguito, volevo commentare il mini "making of" in cui QT dichiara di essere un fan sfegatato della serie al punto da stupire gli stessi attori di quanto fosse profonda la sua conoscenza, citando scene e battute di oltre 100 episodi.
QT, da sempre appassionato di tutto ciò che compone la cultura pop, ha poi fatto delle considerazioni sulla serie e sui personaggi molto simili a quelle che ho fatto io, anche nei commenti precedenti.
Grave Digger originariamente un episodio singolo, poi dilatato per esigenze "tarantiniane" a due, non deve essere considerato per forza il "migliore" della serie ma è senz'altro molto molto bello.
QT si cala nella parte del regista televisivo mantenendo il suo stile ma adattandosi al ruolo di regista inserito in un team dai ruoli ben definiti e quindi rinuncia ad essere "autore".
Ciò nonostante i tocchi del maestro ci sono e i tempi del racconto sono più cinematografici e quindi molto più dilatati rispetto al normale ritmo.
Ma d'altronde se hai su quella sedia QT gli fai fare quello che vuole...