23 giugno 2006

Cannes e dintorni 2006 - conclusioni

A mente fredda, ora che la rassegna è finita, posso dire di essere soddisfatto della qualità dei film che ho visto. Kaurismäki e Ozon non mi hanno deluso, ma nemmeno entusiasmato: conoscevo le loro qualità e forse per questo non sono rimasto sorpreso. Loach, come già detto, non è un regista che amo particolarmente, ma il suo film è bello anche se la Palma d'Oro mi è parsa esagerata. A parte "Yes Men", le sorprese più piacevoli sono state il film rumeno ("A est di Bucarest"), quello di Guillermo del Toro ("Il labirinto del fauno"), "Shortbus" di John Cameron Mitchell e diversi francesi (il noir "Tzameti", lo chabroliano "La tourneuse des pages" e il rohmeriano "Changement d'adresse"). Sono contento anche di aver visto l'opera d'esordio di Kim Rossi Stuart, che se non fosse stato per la rassegna avrei probabilmente ignorato. Peccato per la quasi totale assenza di film dell'estremo oriente, a parte il dimenticabile coreano "The Host". Il peggio è sicuramente rappresentato da "Les anges exterminateurs", ma ho detestato anche "Dans Paris", "10 canoe" e "Princess". Deludenti Bellocchio e Gatlif.

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