23 aprile 2006

È nata una stella (G. Cukor, 1954)

È nata una stella (A star is born)
di George Cukor – USA 1954
con Judy Garland, James Mason
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Visto in DVD alla Fogona.

L'aspirante cantante Esther Blodgett (Garland, nel suo ruolo più celebre dopo quello – da bambina – ne "Il mago di Oz") raggiunge il successo a Hollywood (con il nome di Vicki Lester) mentre l'attore che l'ha scoperta (e sposata), Norman Maine (Mason), contemporaneamente si avvia al declino. Remake dell'omonimo film di William Wellman del 1937 (ma deve moltissimo anche ad "A che prezzo Hollywood?" del 1932 dello stesso Cukor, che mi era sembrato molto più fresco e coinvolgente), è il primo film a colori (e musicale) di un regista di cui di solito apprezzo la leggerezza, la semplicità e l'ironia, i piccoli dettagli che gli bastano per descrivere ogni situazione. In questo caso, invece, Cukor è costretto a fare i conti con una produzione ai massimi livelli, e la pellicola sconta tutta la "pesantezza" delle sfarzose scenografie imposte dai soldi della Warner Bros. Il risultato mi ha lasciato freddino, anche per colpa di tutte quelle canzoni, non proprio di mio gusto, cantate da Judy Garland nei primi due terzi del film. Meglio invece il finale, che si tinge di amaro e lascia da parte l'ambiente dello spettacolo e della ricerca del successo per concentrarsi di più sul rapporto fra i due personaggi principali. Comunque troppo lungo (come se non bastasse, nel DVD sono state inserite anche alcune sequenze che erano state tagliate all'epoca e di cui non si sentiva certo la mancanza) e troppo "autocelebrativo" nel mettere in scena i meccanismi di un mondo che proprio in quegli anni cominciava il suo declino. La pellicola fu nominata a sei premi Oscar (fra cui Mason, la Garland, la scenografia e la colonna sonora) ma non ne vinse nessuno. Seguiranno altri remake nel 1976 (di Frank Preston con Barbra Streisand) e nel 2018 (in preparazione, di Bradley Cooper con Lady Gaga).

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